Articolo di ROBERTO CHIERICONI - marzo 2014
L’amico Roberto Chiericoni, attivo sul forum di Astronomia.com con lo pseudonimo di Jkj, posta sovente immagini di sistemi multipli realizzate direttamente al PC con l’ausilio di programmi di fotoritocco e creazione come Elements di Photoshop. La restituzione grafica è piuttosto convincente e può essere una valida alternativa per la creazione di “disegni” esteticamente gradevoli e utili nella visualizzazione dei sistemi multipli anche in mancanza di una vera e propria “ripresa”. Si tratta, a tutti gli effetti, di una rivisitazione del disegno classico con l’utilizzo di sistemi informatici, oggi più che mai alla portata di tutti, anche di chi non ha la “mano del disegnatore”.
Ho così chiesto a Roberto di scrivere un breve articolo spiegando la tecnica che usa, utile spunto per chiunque voglia cimentarsi creando magari una “strada sua personale”. Ne è nato quanto segue.
Creare la vista oculare
Aprire Elemets 7 di Photoshop:
File_Nuovo_
Impostazioni come da foto sotto (1000x1000 pixel, risoluzione 800, sfondo trasparente).
Scelta colore con strumento secchiello.
Bordo oculare con strumento selezione ellittica (alto sx).
A selezione attiva
Tasto destro _ Selezione traccia, impostare colore nero e spessore 5 pixel _ Ok
Sempre a selezione attiva _ Tasto dx _ Inverti selezione _ dal menu Modifica scegliere taglia.
Migliorare il fondo cielo.
Dal menù a discesa della barra in alto selezionare: Texture _ Applica texture e giocare con i valori delle regolazioni. In questo esempio è stato impostato come texture “Arenaria”. Ridimensionamento 185% Rilievo 1 Questo per dare un leggero effetto rilievo al fondo cielo.
Regolare il colore del fondo cielo
Dal menù in alto
Livello _ Nuovo livello di regolazione _ Tonalità/saturazione _ Metodo Normale
Agire sulle tre regolazioni tonalità, saturazione e luminosità fino a trovare una regolazione soddisfacente e Unire i livelli (foto sotto)
Creare un nuovo livello e colorarlo usando il comendo Secchiello.
Unire i 2 livelli creati e ottenere il "campo oculare" finito. Si allegano anche 2 esempi di "campo oculare" con dominanti diverse.
L’immagine stellare
Una volta creato il campo oculare e salvato come file di Photoshop, per poterlo riutilizzare in altre rappresentazioni di stelle osservate, si inizia a creare i soggetti stellari prendendo come riferimento principale il disegno e gli appunti presi in fase di osservazione telescopica. Il procedimento che segue è bene svilupparlo subito dopo la fine dell’osservazione o al massimo il giorno successivo ad essa per non dimenticare sfumature di colore dei soggetti .
Da adesso lavorare con i livelli è di fondamentale importanza, ogni “oggetto” che si disegna va creato in un nuovo livello (che si può anche rinominare con un breve testo per facilitare l’immediata individuazione). Questo perché in ogni livello si deve avere la possibilità di una regolazione di colore, saturazione, luminosità etc. indipendente dagli altri.
Creare la componente primaria
Nuovo livello…. che chiameremo Star A
Dal pannello degli strumenti (quello laterale a sx) si va a scegliere il colore idoneo e con lo strumento pennello disegnando la stella della dimensione più appropriata. Nell’esempio è stato scelto un pennello predefinito duro da 13 pixel di dimensione (per poter meglio far osservare l’immagine a chi legge).
Creare un nuovo livello rinominato Star A2 (si sta lavorando sempre sulla stella primaria) creando un alone intorno alla stella con un pennello morbido.
Creare la componente secondaria
Creare un nuovo livello, rinominato per l’esempio come da foto (sotto) Star B.
Una volta scelto il colore idoneo ripetere i passaggi di elaborazione come la creazione della componente primaria.
Nella foto sopra si nota la creazione di un nuovo livello (Star B2) che agisce sempre sulla componente secondaria.
A questo punto si può cominciare a lavorare sull’opacità dei vari livelli riguardanti le stelle riprodotte ( livelli Star A, Star A2, Star B, e Star B2). La regolazione dell’opacità di livello si trova
nel pannello in basso a dx sotto la scritta Livelli e accanto alla dicitura “Normale”.
Luminosità della stella principale o di entrambe le componenti
Ancora un nuovo livello che chiameremo Lumin A (l’esempio lo realizzeremo solo sulla componente primaria).
Una volta selezionato il colore idoneo con il pennello morbido si crea la luminosità della stella.
A questo punto per ogni singolo livello si va a regolare l’opacità, la saturazione, la luminosità, il contrasto, nitidezza e se si vuole anche a registrare le curve di colore fino a quando il lavoro nel suo complesso risulterà come desiderato.
Unire i livelli.
Distrurbo
Un poco di disturbo non fa male:
Dal menù principale selezionare Filtro _ Disturbo _
Selezioniamo “Gaussiana” ed agiamo lievemente sulla barra della Quantità.
Se si vuole aggiungere l’anello (o gli anelli) di diffrazione quando visibili nell’osservazione telescopia, basta creare un nuovo livello e con lo strumento pennello disegnare un disco, con lo strumento gomma si va a cancellare il disco facendo attenzione a lasciare il perimetro del disco precedentemente creato in modo che risulti alla fine una circonferenza intorno alla stella. Agire sull’opacità di livello per renderlo il più possibile “realistico”.
Il sistema di riproduzione digitale è terminato.
L’immagine in apertura di articolo è il rilascio finito di un sistema binario di fantasia ipotizzando un’osservazione mai effettuata. Logicamente è un’ immagine poco lavorata e indubbiamente migliorabile con le regolazioni precedentemente descritte.
Qui sotto, invece, una interpretazione libera del sistema denominato Struve 697 "a-b" con l'aggiunta di elementi puramente decorativi e indicazioni sullo strumento usato e il potere a cui si lavorava durante il "disegno".
Cosa dire dei risultati di Roberto?
Che i metodi con cui li raggiunge non sono ortodossi (ma che importa se il fine è quello di produrre un risultato gradevole?) ma permettono risultati di rilievo.
Le “sue doppie” a me piacciono molto e ritengo sia avvicinino più di altri disegni all’immagine cui mi hanno abituato i telescopi dopo anni di osservazione.
Bravo Roberto, e che il tuo lavoro sia di stimolo a molti.