VIXEN 70/600 tripletto semi apocromatico

ottobre 2011

INRODUZIONE

Nelle mie peregrinazioni strumentali ho acquistato un bellissimo esemplare di TASCO 14V.
In realtà lo strumento (che ha l'etichetta TASCO) è un VIXEN a tutti gli effetti (tubo, focheggiatore, cella con scritta con i caratteri Vixen e il marchio Vixen stesso, cercatore, etc..).

Si tratta di un raro e inusuale (per l’epoca) tripletto semi-apocromatico da 70mm. e 600mm. di focale.
Voi non ci crederete ma, a parte qualche sparuta informazione sbocconcellata, nessuno è riuscito a darmi informazioni. Né gli amici collezionisti americani, né quelli tedeschi, ho perfino scritto alla Vixen in Giappone nella speranza che abbiano voglia di darmi qualche notizia. Lo stesso venditore non mi ha saputo dire molto se non magnificare la qualità ottica che non ho ancora testato ma su cui non ho molti dubbi essendo uno strumento dei primi anni '80 (e allora Vixen sfornava ottiche di gran pregio).

Tutto è rimasto “in ombra” finché Angelo – al secolo Baron sul forum di Astrofili.org - mi ha spedito via e-mail una copia del catalogo Vixen del 1981. A pagina 9 compare il modello di telescopio oggetto del nostro test che viene indicato come Vixen SA-70S.

Ovviamente sarà mia premura, non appena il mio tempo lo permetterà, fare numerosi e severi test, magari anche montando in parallelo lo strumento al Takahashi TS-65P (tripletto semi-apo) e allo Zeiss AS63/840 e magari a qualche piccolo "apo" moderno sui 70mm. di apertura.

Sul web occidentale esiste solo qualche richiamo a una transazione su E-Bay che tratta proprio l’esemplare che mi ritrovo per le mani (che partiva da un valore quasi ridicolo e di cui non ho notizia della chiusura).
Ho provato anche a scrivere all'inserzionista iniziale che, con la tipica gentilezza e puntualità tedesca, mi ha risposto prontamente.

 

Hello,

sorry if I bore You but in the last month I purchased a nice VIXEN-TASCO 14V (like the one You sold).I just want ask if You have any information about this rare scope. I found nothing on the web and try to ask to Vixen directly without any fortune! If you have time to help me THANKS! :-) Best Regards

Paolo Casarini

 

Da: cherubinopaolo

A: 23111958

Oggetto: cherubinopaolo hat eine Nachricht gesendet

Data di invio: 23.09.11 16:02:55 MESZ

 

Ciao Paolo,

you are welcome to ask.

Yes, it is very rare, in all my years in astronomy I never came across another one.

There is one mentioned on Cloudynights webpage, a few years ago, but nothing else.

It must have been just a few built, probably too expensive to be sold under the TASCO label. I have sold mine as I have now a Zeiss 80 / 500 which I had to finance.

Sorry that I cannot give you any more specific s.

My private mail is astronomiemuenchen at gmail dot com, please let me know

if you want all pictures of the scope to compare.

Wish you clear skies with your Semi Apo

Georg

Catalogo originale Vixen dell'epoca

STAR TEST

Il primo test sulla stella Alpheratz, che è una gigante blu, ha esibito una notevole correzione, sia cromatica che geometrica. Non ho il bordo lunare per confronto e nemmeno una trasparenza del cielo tale da testare in modo fine il residuo di cromatica su una stella blu come quella in esame, ma quanto visto sembra denotarne un valore tanto contenuto da non essere percepibile. Forse il lembo lunare riuscirà a farne emergere un pochino ma per avere risposta devo attendere una manciata di giorni e il prossimo ciclo lunare. A memoria posso dire che sembra di essere quasi all’oculare di un FS-78 Takahashi con una correzione cromatica meno spinta.
Per il resto: Nessuna sferica e una buona lucidatura delle lenti.

La visione di Giove non mostra traccia di aberrazione cromatica, confermando la prima impressione.
I particolari sono molti e, nel coglierne alcuni, ho trovato più proficuo l'utilizzo dell'oculare Takahashi LE da 2,8mm. rispetto al Takahashi LE 5mm. Il che mi lascia supporre che il potere massimo oltre il quale non ritengo possano emergere maggiori informazioni è, su Giove, pari a circa 210x.
La Grande Macchia Rossa risulta ben visibile (anche a ingrandimenti inferiori ai 100x) e con il suo contorno più scuro (nessun particolare all'interno dell'ovale), SEB e NEB molto dettagliate con la sud sfilacciata e attraversata da una striatura e la nord molto frastagliata e con la bella tempesta a fagiolo scuro ben visibile e contrastata (l'altra, che segue, era ancora nascosta oltre il lembo all’ora dell’osservazione).

Fanno capolino anche alcuni particolari nelle striature oltre la zona tropicale Nord e qualche accenno di striatura in quella sud. A 214x non risulta più nemmeno perfettamente uniforme la fascia equatoriale che rivela un accenno di formazioni nuvolose. Considerato che l'immagine è resa un poco” flou” dalla notevole umidità presente nell'aria (il cielo è completamente bianco e le stelle sono oramai quasi del tutto scomparse) direi che è un risultato notevole per questo 70mm. Mi spiace non avere un FL-70, sempre Vixen, per un confronto ma credo che finirebbe con verdetto incerto o quasi paritario.

Questo tripletto è, in sintesi, quasi esente da aberrazione cromatica e, a 214x, offre immagini stellari perfette (disco di airy circolare e primo anello di diffrazione ben disegnato e debole). Nessuna traccia di astigmatismo (mi aveva preoccupato all'inizio un lieve accenno, poi ho scoperto era dovuto alla forma del canotto del diagonale - che devo estrarre 1 mm o 2 affinché lavori in modo perfettamente aderente al barilotto) e una lucidatura delle lenti di buona fattura. Molto preciso anche il focheggiatore che, sebbene non sia morbidissimo, non mostra giochi e offre una focalizzazione millimetrica.

 

Osservazione dei primi sistemi multipli e ulteriore star test

 

EPSILON LIRAE è già separata (in entrambi i sistemi) con l'oculare da 7,5mm. (che offre circa 80x) ma diventa bella con il 5mm. e fin troppo larga con il 2,8mm.

 
La
DELTA CIGNI rappresenta un test interessante per un 70mm. Il sistema appare separato già con il 5mm. che offre 120x (per curiosità posso dire che al Pentax 105-SD bastano 80x per separarla, ma stiamo parlando di 35mm di apertura in più, per di più "perfetta") con una immagine molto ben definita: la primaria immobile e la compagna molto vicina e perfettamente definita e contrastata. Sembra, se mi si passa il paragone, di guardare un disegno "a china". L'oculare da 2,8 mm. (che porta il potere a circa 214x) vede le due stelle più seprate con la compagna che giace sull'anello di diffrazione della principale.
Inserisco anche l'oculare da 2,3mm (è un X-cell Celestron) che alza l'ingrandimento a quita 260x.
Sarebbe utile mostrare l'immagine restituita a chi afferma che 7 cm. non servono in astronomia: è incantevolmente ferma e molto contrastata, molto più di quanto non mi aspettassi, e presenta un quadretto da "incorniciare". La coppia (ma si sà che la Delta Cigni è sempre bella) è davvero piacevole da guardare.


ETA CASSIOPEA è ben separata (ovviamente) con il 7,5mm. e propone la stella primaria di colore giallo e la secondaria bianco-azzurro.

 

IOTA CASSIOPEA (già molto osservata in questo periodo con alcuni tra gli strumenti in mio possesso) è ben visibile come sistema triplo già a 80x e diventa a 120x migliore e colorato. La primaria è giallognola, la componente a 3" appare salmonata e quella a 7", più debole, lievemente azzurrata. E' incredibile come, al variare dell'apertura, la terza componente viri la sua percezione dall'azzurro/grigio al rossastro...

OMI CEPHEI appare facile (nonostante sia a 2,3" la separazione delle due componenti) con il LE 5mm. (ma già il 7,5mm. permette di cogliere senza eccessivo problema la sua duplicità). L'oculare da 2,8mm offre infine una immagine molto bella e quieta con le due componenti ben separate e perfettamente disegnate.

 

Lo star test viene effettuato nuovamente, sulla stella Vega e su Altair, con l’ausilio dell’oculare (appena arrivato) X-CELL Celestron da 2,3 mm. che rappresenta la focale più corta in mio possesso e che al fuoco del Vixen offre circa 260 ingrandimenti. Rinuncio al diagonale William Optics (che ha i suoi problemi meccanici) e utilizzo un TS meno blasonato ma privo di qualsiasi magagna tanto da non inficiare il risultato dello star test. 

Non rilevo errori geometrici benché compaia forse una lievissima pinzatura dell’obiettivo nella cella. E’ lieve la sua percezione e viene colta solamente osservando il rapido alternarsi delle immagini di intra ed extra focale e al fuoco non introduce alcune percepibile aberrazione. Al tempo stesso colgo una lieve dominante bluastra al centro dell’immagine di extra focale. Meno male! Un filo di cromatica residua, almeno fuori fuoco, riesco a notarla. Ovviamente è assolutamente ininfluente in qualsiasi tipo di applicazione visuale ma il solo fatto di percepirla mi tranquillizza sull’entità della sua presenza.

Al fuoco l’immagine è comunque incredibilmente bella e, considerando che siamo a 260x, quindi a circa 40x per cm. di apertura (pari a quasi 100x pollice) direi che il risultato è impressionante.

OSSERVAZIONI

DELTA Cigni

Ritorno, in occasione di un'altra osservazione, su questa celebre doppia, sovente utilizzata per test vari.

Con l’oculare da 2,3 mm X-Cell Celestron si gode di una immagine molto bella con la stella doppia ben separata. Il seeing, pur buono, non è eccezionale e l’immagine migliore la ottengo con il Takahashi LE 2,8mm che sembra garantire una migliore focalizzazione e una immagine generalmente più pulita. La primaria assume tonalità vagamente gialline.

 

Struve 2609 nel Cigno

La componente primaria è bianca, la sua compagna appare invece grigiastra. Il sistema, già separato senza difficoltà particolari con il 2,8mm (si coglie un lieve “filo nero” tra le due componenti) si allarga ulteriormente con l’utilizzo del 2,3mm. Il cielo è biancastro lattiginoso e, guardandolo, non si può che pensare a quanto, sotto un cielo nero terso, sistemi multipli come quello in oggetto acquisterebbero fascino e migliorerebbero la loro visibilità, anche in strumenti di modesta apertura come questo 7 cm. Tasco-Vixen.

L’immagine, complice forse una corrente lenta in quota, non è proprio immobile e rompe a tratti gli anelli di diffrazione delle stelle più luminose.

Il sistema appare sdoppiato già all’oculare da 5mm che mostra due stelle scolpite sul fondo cielo.

 

Posizione: 19,59+ 38,06        Magnitudine:  6.7 – 7.6         Separazione: 1,9”

 

Struve 2671 nel Cigno

L’oculare LE da 7,5 mm. presenta una coppia di stelle fini e molto vicine immerse in un campo piuttosto scuso (considerando l’apertura di 7 cm. e il cielo lattiginoso di Milano).

L’utilizzo del 5mm. offre però l’immagine più bella e appagante con stelle nette e dotate di loro dominante propria: la principale è sicuramente bianca mentre la compagna ha tonalità dorate (forse un’impressione?). Provo ad aumentare gli ingrandimenti e inserisco il 2,8mm. ma i 214x sono forse eccessivi in questo caso: le dimensioni del disco di airy non aiutando la percezione delle deboli colorazioni che tendono ad affievolirsi. La stella secondaria, però, resta dorata.

 

Posizione: 20,18 + 55,24       Magnitudine: 6.0 – 7.5           Separazione: 4”

 

Struve 2666 nel Cigno

Il sistema è caratterizzato dalla stella primaria di colore giallo mentre la compagna, più debole, non mostra dominanti cromatiche di rilievo e giace, delicatissima e al limite sul primo anello di diffrazione.

Il tutto diviene più facile con l’oculare da 2,8 mm. La secondaria emerge meglio anche se resta debole e un poco “flou” e appena oltre il primo anello di diffrazione. Il maggiore ingrandimento permette, in questo caso, una percezione più sicura della sua posizione.

 

Posizione: 20.18 + 40,44       Magnitudine: 6.0 – 8.2           Separazione: 2,8”

 

Struve 2668 nel Cigno

Sistema direi troppo facile con il 2,8 mm. che tende ad distanziare eccessivamente le componenti e abbassa il contrasto sulla secondaria. L’oculare da 5mm. riduce la scala dell’immagine ma permette alle stelle di campo (che è più ampio) di emergere e disegnare un bel quadretto. La componente secondaria è uno “spillo” debole e la primaria appare lievemente giallastra.

 

Posizione: 20,20 + 39,24       Magnitudine: 6.3 – 8.5           Separazione: 3”

 

Struve 2732 nel Cigno

Benché incredibile questo sistema risulta perfettamente sdoppiato già con l’oculare LE de 7,5 mm. La compagna più debole è ovviamente un puntino finissimo e debole piuttosto vicino alla stella principale. Si tratta di una doppia molto bella (peccato solamente il luogo di osservazione e il suo cielo biancastro tipico dei centri urbani) che vale la pena di osservare ogni qualvolta ci si imbatte in questa plaga di cielo. Meriterebbe anche aperture un poco più generose ma io devo testare il rifrattore Vixen Tasco da 70 mm. e questo ha la precedenza sul resto.

Il 5mm. (per un potere di circa 120x) rende massima giustizia al sistema: la primaria è bianca con un anellino di diffrazione debole e sottilissimo, la secondaria, debole e grigia, è ben separata e mostra il disco di airy ben rotondo e percepibile.

Il Takahashi LE 2,8mm. allarga ulteriormente lo spazio tra le stelle ma tende anche a annacquare un poco la luminosità della secondaria. Ritengo quindi che, al momento, l’oculare che offra il miglior rapporto informazione/saturazione e contrasto sia il 5mm.

 

Posizione: 20,49 + 51,55       Magnitudine: 6.4 – 8.6           Separazione: 4”

COMPARAZIONI

Comparazione del 1 novembre 2011: vari rifrattori a confronto: VIXEN 70/600 vs. Pentax 85/1000 vs. Konus Centaur 102 vs. Takahashi TS 65-P

 

umidità: molto alta

Luna: tramontata

seeing: 8 (1-10)

 

Questa sera ho finalmente potuto eseguire un test comparativo tra vari strumenti a rifrazione tra i 65 e i 100 mm.

Purtroppo il tempo è stato limitato (Ginevra è venuta a dare una sbirciatina a Giove e esortandomi a rientrare in casa con la motivazione di un “sei congelato, papà”) a non più di un’ora e il target unico a Giove (solo possibile bersaglio in una notte umidissima e con un cielo bianco latte che non permetteva di scorgere a occhio nudo nessun astro).

La Ioptron IE45 su colonna ha sorretto in prima fase l’accoppiata Takahashi TS-65P (tripletto semiapocromatico) e Tasco 14V (un Vixen 70/600 tripletto semiapocromatico).

L’altissima umidità relativa mi obbligava a tappare alternativamente le ottiche dello strumento che non stavo utilizzando per impedire che si appannassero e invalidassero così il test.

Alternando gli oculari da 7,5mm. – 5mm. – 2.8mm. della serie LE Takahashi ho potuto decretare una certa superiorità del Vixen-Tasco.

Cominciamo con il dire che l’immagine del Takahashi era decisamente buona e ricca di dettagli per un 65mm. In particolari discernibili (si parla di notevoli increspature della SEB e di un buon dettaglio sui contorni della Grande Tempesta e delle porzioni bianche di SEB che la seguono e precedono oltre alla centrale alla banda) erano praticamente gli stessi ma il 70mm. Vixen li mostrava con maggior facilità e immediatezza tanto da far pensare di osservare con uno strumento più grande. Inoltre l’immagine del Vixen-Tasco esibiva un lieve maggiore contrasto che rendeva l’intero pianeta più “facile”, anche se va detto che le lenti del TS-65 sono lievissimamente opacizzate e necessitano di una pulita. Contenutissima a valori di puro dato statistico l’aberrazione cromatica residua, appena percepibile sfuocando l’immagine in entrambi gli strumenti.

Galvanizzato dalla resa superba del piccolo 70mm. ho montato il Pentax 85/1000, dotato di ottiche molto ben lavorate e che in più di una occasione hanno offerto immagini di alto livello. Il dettaglio che il Pentax mostrava, accoppiato all’oculare da 7,5mm. era davvero notevole. Tutti i dettagli già rilevati dai 65 e 70mm. semi-apocromatici erano ovviamente alla sua portata, con un ulteriore incremento di risoluzione e con qualche accenno in più di strutture tra le bande rispetto agli strumenti più piccoli. La SEB risultava ulteriormente intricata e tutto il pianeta tendeva a divenire più “mosso” nel suo aspetto.

L’immagine, inoltre, diventava ovviamente più luminosa e tendeva a schiarirsi assumendo tonalità lievemente più fredde rispetto al Vixen 70mm. ma soprattutto rispetto al Takahashi da 65mm.

Molto bello il contorno della Grande Tempesta che, sebbene già ben visibile anche negli strumenti minori, qui aveva un accenno di spessore non uniforme.

Dopo queste osservazioni ho sostituito il Pentax con il Konus Cenatur 102/880, strumento da molti definito (io sono tra questi) forse il miglior acromatico “commerciale” da 10 cm. prodotto a cavallo degli anni ’90 del secolo scorso.

Ebbene, nonostante l'apertrura superiore e una lavorazione ottica di buon livello (come testimoniano i vari test eseguiti negli ultimi mesi), l’immagine offerta di Giove non era all’altezza di quella sfoggiata dal Pentax 85. La maggiore luminosità esibita (comunque contenuta), ma anche una tonalità più calda, non facevano eco al maggiore potere speratore teorico e l’immagine finale non solo non era migliore ma, a mio modo di vedere, nemmeno paritaria. I dettagli discernibili erano gli stessi ma mentre il Pentax li mostrava con una facilità e pulizia disarmante, il Konus faticava maggiormente a evidenziarli.

Se avessi dovuto scegliere tra i quattro strumenti quello con cui osservare il pianeta gassoso non avrei avuto dubbi nell’optare per il Pentax. Il risultato, memore di alcune immagini di Saturno avute quest’anno ma anche e soprattutto gli anni scorsi, oltre ad alcune osservazioni di Venere fatte con questo strumento, non mi ha stupito più di tanto ma resta un dato significativo, soprattutto per tutti coloro pensano che il diametro sia sempre vincente nell’osservazione visuale.

Ciò che resta della serata, una volta smontati e riposti gli strumenti, è la notevole prestazione del Tasco-Vixen e la assoluta supremazia del Pentax 85 anche su uno strumento ben realizzato e di maggiore diametro come il Konus Centaur

COCLUSIONI

Posso solo dire di essere molto contento di possedere questo piccolo rifrattore. E' rarissimo, e questo lo metterebbe già al riparo da qualsiasi critica dal mio amatoriale punto di vista, ma oltre a questo si dimostra anche notevolmente performante. Piccolo, leggero, ottimo compagno di viaggio e trasferta offre immagini pulite, molto ben corrette e utili anche in campo planetario nonostante il suo modesto diametro. Superiore a un TeleVue Pronto (almeno dal punto di vista ottico) è solo da ricercare, trovare, e acquistare. Senza nemmeno starci a pensare.

Ci potete contattare a:

diglit@tiscali.it

oppure usare il modulo online.

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