PROFONDO CIELO

Agosto 2016 - Maggio 2018

INTRODUZIONE

“Profondo Cielo”, edito da Biroma Editore, è il primo libro in italiano interamente dedicato alla illustrazione di oggetti deep sky corredati da schede tecniche, fotografie di riferimento, e ampie descrizioni.

E' un libro datato, la prima edizione risale al 1995, e le immagini che riporta sono quasi tutte realizzate con emulsione chimica (generlmente la Techincal Pan 6415 Kodak o la 2415) con solo qualche timido esempio in digitale (le camere allora utilizzate erano Lynxx PC plus o la Hi Sis 22).

L'opera si compone di poco più di 390 pagine in formato A4 con copertina rigida stampate su una bella carta pesante lucida.

APPROFONDIMENTO

Gli autori del libro, Dimai, D'Arsiè, Nuzzo, Rosolen e Radrizzani si sono avvalsi della strumentazione in forza negli anni '80 e inizo '90 agli osservatori del Col Drusciè a Cortina d'Ampezzo, di Conegliano Veneto, e della Val Vigezzo. Si trattava di telescopi di ottimo livello e diametri compresi tra i 330 e i 500 millimetri, oltre ad alcune camere schmidt (astrografi particolarmente in voga negli anni '70 e '80, oggi resi meno utili dalla planarità dei sensori CCD). Alle tantissime immagini di buona qualità per l'epoca (ricordo che uno dei motivi per cui il libro ebbe successo fu proprio questo) si aggiunge una scheda dati piuttosto dettagliata per ogni oggetto (si veda immagine sottostante) e una lunga, ben argomentata e molto utile descrizione storica e visiva.

All'interno del testo è indicato per ogni oggetto l'aspetto visuale percepibile attraverso strumenti ottici diversi, dai binocoli da 80 millimetri fino ai grandi strumenti a specchio da mezzo metro di diametro. Si tratta di un “vademecum” piacevole, utile e intrigante che permette di “vivere” l'osservazione accompagnati da un buon testo dal quale si posso estrapolare curiosità, informazioni varie, e anche consigli osservativi.

A corollario di ogni immagine e oggetto è riportata anche una mappa stellare dettagliata (benché di dimensioni limitate trattandosi di un quadrato di circa 4 gradi di lato).

L'opera si apre con una introduzione piuttosto lunga ma molto utile (e che talvolta rileggo un po' per memoria un poco per diletto) che si propone di informare il lettore sui vari parametri di misurazione e catalogazione usati per la descrizione degli oggetti. All'interno dell'introduzione è contenuto un piccolo compendio della scienza di misurazione astronomica moderna (oggi per alcuni aspetti lievemente aggiornata) che ritengo personalmente di indispensabile conoscenza per l'astrofilo osservatore.

Un glossario ben fatto (finalmente oserei dire!) e un breve tributo a Charles Messier, oltre ad alcuni elenchi e mappe generali, completano l'opera di cui, credo si comprenda da quanto fin qui scritto, ho grande stima.

ERRORI DI IMPAGINAZIONE E FINALI CONCLUSIONI

Le critiche che si possono muove a “Profondo Cielo” sono tutte destinate all'editore che si è reso protagonista in più riprese di svarioni e scarsa precisione. E' un peccato perché Biroma è o era, de facto, il principale editore di riviste e libri dedicati all'astronomia amatoriale e, considerando che i suoi prodotti non sono a buon mercato, ci si aspetterebbe maggiore attenzione nella stampa e, talvolta, anche nella scelta degli autori e della qualità dei loro scritti.

Tornando a “Profondo Cielo”, opera che aveva costo non indifferente all'atto della commercializzazione, si rilevano pagine male stampate, alcune addirittura impaginate storte o impaginate in modo tale da vedere tagliato (in verticale soprattutto) una parte di testo.

Sono aspetti gravissimi che ledono la qualità dello scritto e, in generale, i contenuti (ai quali posso fare solo pochi appunti riguardo oggetti “facili” non menzionati).

A parte questo ritengo ancora oggi consigliabile l'opera che, se trovata, andrebbe acquistata senza troppi pensieri.

Si vede chiaramente, nell'immagine sopra riportata, come parte del "testo" sia "tagliata" da una errata centratura del layout di stampa. Di errori così, sia sulla parte discorviva che quella tecnica/fotografica, ce ne sono purtroppo tanti. Peccato...

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