CELESTRON LCM goto mount

Anno 2014

INTRODUZIONE

E’ tempo che cercavo una montatura go-to leggera da utilizzare negli spostamenti occasionali o per riprendere fenomeni planetari invisibili (causa alte piante da giardino) dalla mia postazione abituale.

Posseggo svariate montature equatoriali inusate (Kenko, Vixen, Urania, etc.) ma nessuna di queste è dotata di sistema go-to e il loro upgrade imporrebbe l’installazione di sistemi più costosi di quanto richiesto da una piccola altazimutale nuova di stampo “cinese”.

Così, dopo qualche tentennamento, ho deciso di provare la più piccola delle montature di casa Celestron: la LCM.

I dati pubblicitari, reperibili sul sito di Telescope Service, recitano quanto segue:

Celestron LCM mount - for telescopes and spotting scopes up to 3 kgs

... a complete astronomical GoTo mount

... higher stiffnes due to modified short lever arms

 

LCM Computerized Mount - General Features

  • AltAz Computerized mount, as supplied with all LCM telescopes
  • NexStar technology with database for automatic slewing (GoTo) and tracking of over 4,000 objects
  • Flash upgradeable hand control with SkyAlign alignment procedure
  • Pre-assembled adjustable tripod with accessory tray
  • DC operation (batteries not included)
  • "The Sky X" First Light edition CD-ROM
  • Vixen style dovetail compatible with the CG5 or Advanced Series dovetails

TEST STATICO

La montatura arriva ben imballata e protetta e si presenta piuttosto bene. Nel valutare questa piccolissima altazimutale computerizzata va tenuto ben presente il prezzo di vendita al pubblico che, presso Telescope Service Italia è pari a 199 euro IVA e spedizione comprese. Si tratta quindi di un prodotto che, in origine, costa decisamente poco e non possiamo pretendere di acquistare, a questa cifra, un prodotto tornito a mano.

Montarla è semplice anche per un novizio e portarla sul campo richiede poco spazio e sforzo. Una volta equipaggiata con uno strumento adeguato alla sua portata si può facilmente sollevare e trasportare con una mano sola senza sforzo apparente (la montatura pesa, finita, 3 chili e il Kenko che ho scelto per testarla altrettanti). Questo significa che il primo scopo del prodotto è raggiunto: creare una montatura molto leggera che sia, a tutti gli effetti, una “grab and go”.

Inutile dire che, anche all’interno del peso massimo caricabile (circa 3 kg.), la stabilità della LCM è limitata. Il treppiedi è leggero e la costruzione interamente in plastica non aiuta. Il problema sembra risiedere proprio nella struttura portante (la “cassa”) del sistema che denota torsioni ad una azione manuale anche “poco convinta”. Il sistema di collegamento delle gambe del treppiedi, con le classiche 3 viti e controdado di piccola sezione, aumenta il problema. Ovviamente, come dicevo in apertura, non si può pretendere faville ma è anche vero che, con la grande produzione di massa, dotare questo sistema di una scocca in metallo costerebbe relativamente poco e migliorerebbe sensibilmente le prestazioni.

Le prove eseguite alla luce del giorno sono poco incoraggianti. I fenomeni di armonica causati dall’azione sul focheggiatore sembrano durare per più di 2 secondi e l’insieme denota una fragilità poco rassicurante. Sarebbe bene (benché possa rappresentare un controsenso in termini di costo) usare tubi ottici dotati di meccanica di alto livello, possibilmente con focheggiatori elettrici che consentano di non toccare il tubo durante le osservazioni. 

Detto questo ritengo che, oltre alla inerzia di vibrazione, il problema principale possa essere rappresentato dagli accidentali urti che possono verificarsi nottetempo nei confronti delle gambe del treppiedi. L’assoluta leggerezza dell’insieme (al tempo stesso croce e delizia del set-up) non garantisce infatti alcuna resistenza agli spostamenti che farebbero perdere irrimediabilmente l’allineamento del sistema SkyScan.

L’estetica generale della montatura è invece, a mio avviso, molto piacevole. Il tutto appare compatto e ben rifinito con uno sportellino superiore apribile a pressione che da accesso alla motorizzazione e al pacco batterie da 1,5 volt. Sono 8 in totale, un numero notevole che impone, in caso di frequente utilizzo, di optare per un pacco batterie ricaricabile anche se queste ultime, solitamente, forniscono un amperaggio lievemente più basso che potrebbe creare qualche problema. A questo proposito mi sento di segnalare che l'amperaggio indicato sul manuale d'uso (750 mA) risulta insufficiente.

Su internet si trovano alcuni messaggi di “help” scritti da utenti che non riescono ad ottenere l’allineamento usando l’alimentazione a batteria. A scanso di equivoci va detto che questo ha un senso da ricercarsi nella non lineare risposta di amperaggio delle batterie commerciali e nella loro veloce decaduta nel tempo. Consiglio, a meno che non ci si rechi in zone prive di linea di corrente, di dotarsi di un trasformatore stabilizzato che fornisca il corretto amperaggio e voltaggio alla centralina della montatura e ai motori. Costa decisamente più del semplice trasformatorino a 1500 Ampere (che si compra per circa 15 euro o meno) ed è più ingombrante e pesante ma ha prestazioni ben bilanciate e una maggiore scelta di tipologie di alimentazione.

Il morsetto per la “coda di rondine” in dotazione è accettabilmente ben fatto anche se vorrei muovere una critica alla manopola di serraggio che ha impugnatura in plastica ed è di diametro ridotto. E’ carina, indubbio, ma avrei preferito un sistema meno bello e più facile da usare... a -15°C ritengo che possa fare arrabbiare anche un santo.

Per finire un consiglio ai meno scrupolosi: all’interno della confezione si trova una piccola bustina di plastica contenente una bolla sferica da appoggiare sulla testa della montatura per posizionarla “in bolla”. 

Mi chiedo, a questo proposito, cosa frulli in testa ai progettisti nel non pensare a una sede opportunamente formata a stampo nella plastica per questa bolla, meglio ancora se fissa e bon... Evidentemente in Oriente non hanno problemi con la forza di gravità e le bolle non cadono mentre si armeggia con le gambe del treppiedi. Immagino, visto così, l’Oriente sia un luogo interessante ove vivere.

MOVIMENTI

Una volta collegata la montatura all’alimentazione sono passato, prima di addentrarmi nelle operazioni di allineamento e istruzione del software, a verificare la velocità dei movimenti e il disturbo acustico dei motori.

Il “rate” è, come prassi Synta, suddiviso in 9 step di velocità. La maggiore, che consente circa 3° al secondo, è più che sufficiente per chiunque osservi il cielo in modo logico, quella minore è fin troppo bassa per l’utilizzo di questa montatura ma è impostata così e la teniamo buona. Accettabile il rumore dei motori anche alla massima velocità: nel buio di una notte montana disturba qualsiasi cosa ma l’intensità sonora è accettabile e più contenuta di quella di molte montature a forcella più pretenziose (si veda ad esempio la serie LX200 della Meade). Ciò che invece mi ha lasciato perplesso è la tendenza del controller a interrompere brevemente l’impulso ai motori mentre si muovono quando l’utente mantiene schiacciato il pulsante relativo. Per evitare questo inconveniente bisogna accertarsi di premere con una certa forza. Lo stesso non sembra invece accadere quando l’impulso ai motori viene dato dal comando di “go-to”.

ALLINEAMENTO E PROBLEMI

La prima serata di prove è stata negativa. Complice forse anche il fatto che non avevo molto tempo per provare e riprovare non sono però riuscito ad ottenere un puntamento go-to corretto, né un inseguimento siderale valido.

La procedura di allineamento scelta, in virtù delle condizioni dello skyline della postazione da cui è stata effettuata che limita un po’ la scelta degli astri con le procedure automatiche offerte dallo SkyAlign, è stata prima quella “due stelle” e poi quella “semi assistita a due stelle”.

Con la prima, nonostante ben 4 prove effettuate con Castore e Denebola, ho sempre ottenuto “allineamento fallito”, con la seconda, che prevede la scelta di una prima stella nel database (in questo caso Denobola”) e come seconda il go-to verso altro astro (nel mio caso ho scelto Arturo) sono riuscito a raggiungere “allineamento corretto” anche se il puntamento automatizzato di Arturo ha richiesto una correzione prima dell’allineamento di circa 5 gradi.

Con l’allineamento ottenuto ho provato a richiedere il go-to su Marte ottenendo un errore di puntamento di quasi 10 gradi e e su Giove (errore simile).

Inoltre, cosa che mi lascia pensare che ci fosse qualche settaggio non corretto, l’inseguimento siderale appariva non funzionare (o funzionare in modo tale da non essere in grado di compensare in alcun modo il movimento apparente indotto dalla rotazione terrestre).

Devo però dire che, a parte queste problematiche probabilmente risolvibili, la solidità della montatura in accoppiamento con il cassegrain Kenko 125C è risultata più valida a motori "spenti" di quanto non apparisse inzialmente consentendo di lavorare in modo decoroso anche a ingrandimenti sostenuti (i 250x offerti dall’oculare plossl da 4mm. vengono smorzati in 3 secondi). Bisognerà vedere, ovviamente, come inciderà il trascinamento dei motori una volta che saranno operativi.

 

Accade che, per puro caso, il giorno dopo mi viene a trovare Riccardo Cappellaro di Telescope Service Italia. Dopo una lunga chiacchierata parliamo anche dei problemi che sto riscontrando con la LCM e, incredulo, vuole fare un test. Spolvero il Coronado PST e installo la montatura in giardino. Dopo aver effettuato le operazioni di allineamento e istruzione del software (in questo Riccardo è più veloce di me avendo a che fare tutto il giorno con i prodotti Synta) puntiamo il Sole e ammiriamo una serie di protuberanze filiformi molto alte e pronunciate, davvero belle se non fosse che... si spostano inesorabilmente insieme al disco solare oltre il campo inquadrato dall’oculare. Avrei preferito che il mancato inseguimento fosse causato da una mia imperizia ma Riccardo mi conferma che la montatura ha qualcosa che non va e mi consiglia quindi di impacchettarla e rispedirla al rivenditore per la sua sostituzione o riparazione.

NUOVO TEST E VERI DOLORI

La seconda LCM che mi è stata inviata funziona correttamente.

Le possibilità di allineamento sono molteplici, come da manuale utente, e anche piuttosto intuitive. Personalmente ho preferito l’allineamento a 2 stelle non assistito (che richiede di conoscere il nome e posizione delle stelle nel cielo) e sia il puntamento successivo che l’inseguimento sono apparsi adeguati alle necessità visuali. 

Per test ho utilizzato il piccolo Cassegrain Kenko 125C e un oculare da 32 mm. (che offre un potere di circa 31x) e l’oculare da 25 mm. (40x) per controllare la precisione di puntamento e gli oculari da 10 e 6 mm. per le operazioni di inseguimento (100x e 166x).

Sebbene l’inseguimento appaia ben calibrato e mantenga bene al centro del campo l’oggetto desiderato, altrettanto non si può dire delle vibrazioni che il sistema di motori operante in altazimutale trasmette al corpo in pvc della montatura.

Poiché a oltre 100x le correzioni sono quasi continue le vibrazioni relative sono costanti e molto fastidiose tanto da inficiare la corretta osservazione di qualsiasi sistema stellare.

Risulta pressoché impossibile operare su stelle doppie anche non troppo strette così come osservare i dettagli planetari.

La visione di Marte, attualmente un po’ basso e di diametro non cospicuo, risulta del tutto infruttuosa. A 80x il pianeta è relativamente stabile ma piccolissimo, a 166x resta ancora piccolo ma con dettagli teoricamente visibili se non fosse che la vibrazione continua li cancella inesorabilmente.

Un vero peccato perché l’elettronica dimostra di lavorare bene e la leggerezza della montatura la rende estremamente appetibile.

CONCLUSIONI

Indubbiamente la LCM non è una montatura progettata per lavori di rilievo in alta risoluzione ma le sue caratteristiche dimensionali e strutturali sono talmente sottodimensionate da precluderne qualsiasi impiego significativo a poteri che non siano limitati a 80/90x massimo. Un po’ poco davvero e troppo limitante anche per un “gingillo” da 200 euro.

Se quindi il fine è quello di avere una piccola montatura go-to da usare con piccolissimi strumenti per puntare oggetti a basso ingrandimento (quindi per chi non ha alcuna dimestichezza con il cielo e vuole solo un “tour” panoramico dei principali ammassi aperti e nebulose più grandi sotto cieli molto bui) questa LCM può anche andare bene, per qualsiasi altra applicazione è invece da scartare a priori senza alcun rimpianto.

E’ vero che 200 euro sono pochi ma è anche vero che spendendo non molto di più (sui 350 euro circa) si possono acquistare equatoriali più robuste dotate di sistema go-to che, se non sono comunque in grado di reggere carichi significativamente maggiori (entro i 4 chili circa) permettono di salire con gli ingrandimenti in modo adeguato.

Ritengo quindi, per il 99% degli astrofili, assolutamente sconsigliabile tale montatura, se non come puro “sfizio” per chi già possiede tutto.

Ci potete contattare a:

diglit@tiscali.it

oppure usare il modulo online.

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