Un po di “fai da te” per risparmiare - Febbraio 2014
Uno degli aspetti che rendono più invisi gli Schmidt Cassegrain commerciali (Meade e Celestron) è l’antipatica tendenza delle loro lastre correttrici ad appannarsi continuamente.
Se le notti estive rendono questo fenomeno meno frequente, in autunno, primavera e soprattutto inverno, specialmente dalle località di pianura, usare uno di questi strumenti rischia invece di trasformarsi in un calvario...
Ovviamente esistono tanti sistemi per ovviare a questo problema, resistenze elettriche e paraluci da acquistare presso i negozi di materiale astronomico in primis.
Ma se le prime lasciano perplessi causando un lieve ma sensibile riscaldamento della lastra di Schmidt, i secondi sono più consigliabili se non fosse che vengono venduti a prezzi irragionevoli per ciò che sono.
Escludendo i paraluce in lamiera di alluminio verniciati alle polveri come i tubi ottici (il cui costo supera i 200 euro come nulla), i normali “Kendrick” et similia sono dei banali fogli di materiale plastico accoppiati a un vellutino interno. Il loro prezzo oscilla, per un S-C da 25 cm. tra i 70 e i 90 euro. Una follia... e nessuno provi a spiegarmi che non è così “perché e perché non è”...
Seguendo la logica di una astronomia amatoriale “economica” e intelligente, attenta al dato finale più che alla “eleganza” con cui questo viene raggiunto, mi sono messo nelle condizioni di un astrofilo che non può o non vuole spendere tale cifra per dotare il proprio telescopio di un paraluce decente.
In visita, per altri acquisti, a un grande magazzino di bricolage e fai da te mi sono imbattuto in fogli di “polipropilene compatto” di colore nero dalle spessore di 1 millimietro e di dimensioni pari a 50x70 cm. Costo per singolo foglio euro 3,50 Iva compresa.
Insieme ai due fogli citati ho acquistato anche un rotolo di nastro dielettrico nero estensibile adesivo da 5 cm. di larghezza e lunghezza di qualche decina di metri al costo di circa 3 euro.
Con il mio materiale di complessivi euro 10,00 sono rientrato a casa, mi sono armato di cutter e pazienza, e ho confezionato un paraluce ad “hoc” per il mio Meade 254 f6,3.
Ho giuntato i pannelli con più passate di nastro, ho creato una “tacca” rettangolare che permettesse l’inserimento a fianco della slitta losmandy di sostegno del tubo, e ho usato il tappo originale dell’ottica come dima.
Il risultato visibile nelle immagini allegate, pur lungi dall’essere perfetto è dignitoso e resistente e offre adeguato riparo alla lastra correttrice dalle luci laterali e soprattutto dall’umidità.
La costruzione ha richiesto circa 30 minuti di lavoro, un banco piano di lavoro, un minimo di perizia e semplici utensili da casa.
Con un risparmio del 600% rispetto ai prodotti commercializzati ho ottenuto il medesimo risultato (forse anche un po’ meglio a dirla tutta...).