VIXEN 80/910 vs. STEIN OPTIK EIKOW 77/910

Aprile - Maggio 2018

INTRODUZIONE

Un pomeriggio di fine aprile 2018 mi sono deciso a realizzare una piastre doppia per la mia montatura Ioptron CEM-60 così da poter affiancare con facilità alcuni rifrattori che volevo oggetto di una serie di shoot-out.

Usando una bassa a passo Losmany, un morsetto e un sistema XP-3 di allineamento ho installato, uno fianco all’altro, due rifrattori a me particolarmente cari nella classe degli 80 millimetri acromatici a fuoco medio lungo: lo Stein Optik con ottiche Eikow 77/910 e il Vixen Custom 80M 80/910.

Medesima focale, diametro utile leggermente diverso ma comparabile, età separata da una ventina d’anni.

Foto sopra: la piastra a doppio morsetto preparata in occasione del test comparativotra i due strumenti. Foto sotto e successive: alcune viste dei due rifrattori affiancati in attesa del buio.

I due rifrattori, dotati di sistemi di focheggiatura convincenti con un lieve vantaggio del Vixen che esibisce una dolcezza di scorrimento leggermente superiore, sono stati testati con il medesimo diagonale dielettrico e set di oculari (in questo caso dei Takahashi serie LE). Lo Setin Optik è stato per l’occasione dotato di un raccordo uguale a quello del Vixen per utilizzare accessori da 31,8 millimetri.

Staticamente parlando il lieve vantaggio del Vixen in tema di focheggiatore viene compensato dallo Stein Optik alla voce “cercatore” con un sistema molto più evoluto, otticamente qualitativo, e con regolazioni diottriche migliori oltre che dotato della possibilità di cambiare l’oculare dedicato.

Entrambi gli strumenti presentano un doppietto di tipo Fraunhofer spaziato in aria con di distanziali bene in vista e con ottiche in entrambi i casi perfettamente centrate.

Lievemente più corto, lo Stein Optik, pesa 2937 grammi contro i 2947 del Vixen (quindi un peso assolutamente identico) a fonto di una differenza di lunghezza con paraluce (entrambi fissi) di 81 cm. per lo Stein e 90 per il Vixen. I dati indicano quanto lo Stein Optik abbia un "peso specifico" più alto indice di una costruzione più robusta e dovuta essenzialmente ad un maggiore spessore del tubo in alluminio.

Diverso anche il trattamento antiriflesso, più grigio e “datato” nel caso dell’obiettivo Eikow e più azzurro e moderno quello di casa Vixen. Dal punto di vista squisitamente estetico invece trovo difficile pronunciarmi ritenendo entrambi gli strumenti molto belli e ben realizzati benché forse darei la hedge allo Stein per la sua affascinante aura vintage. 

Foto sotto: vista fronatle dei due obiettivi. A sinistra lo Stein optik Eikow 77/910, a destra il Vixen custom 80-M. Ben visibile la differente tonalità e "densità" del trattamento antiriflesso

IL PRIMO TEST

Il primo test di focalizzazione ha riguardato la fulgida Capella (alpha Aurigae) che brillava già nel cielo ancora un poco azzurro della prima sera. Ho scelto questa stella per via della sua altezza sull’orizzonte indicativa della “media” delle osservazioni che solitamente si compiono con gli strumenti passando da campi stellari prossimi allo zenit ad altri decisamente più bassi.

Gli oculari da 12,5 mm, 7,5mm, e 5 mm. (che esibiscono su entrambi gli strumenti poteri di circa 73x, 121x e 182x) mi hanno permesso la copertura di un range di poteri “tipico” per questo tipo di rifrattori. Ho poi utilizzato un plossl da 40 mm. per saggiare il campo corretto (o quantomeno confrontare gli effetti sulla deformazione del campo a parità di ingrandimento e oculare sui due strumenti). Con il plossl da 40mm si ottengono circa 23x e un campo reale prossimo a 1,8°, quindi molto ampio e in grado di abbracciare con facilità qualsiasi tipo di oggetto celeste.

Nella foto sopra il set di oculari impiegato per il confronto

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IL SECONDO TEST

Il test sul fulgido pianeta Venere, eseguito in diurna a cavallo tra le 14:30 e le 15:00 del pomeriggio, praticamente al passaggio al meridiano, ha visto i due strumenti offrire il meglio di sé agli ingrandimenti permessi dall’oculare da 7,5 e 5 millimetri (121x e 182x).

In entrambi il pianeta è apparso molto bello con la fase quasi piena ben disegnata, il lembo esterno netto e il terminatore più sfumato. Il disco del pianeta esibiva in entrambi un colore bianco giallino con un lievissimo accenno, dovuto principalmente alle fluttuazioni del seeing diurno, di dominante blu da una parte e rossa dall’altra.

L’immagine a 121x era pressoché identica a prima occhiata ma osservando con attenzione ho potuto osservare una maggiore luce diffusa nello Stein Optik, effetto che rendeva, all’ingrandimento maggiore, meno incisa l’immagine rispetto a quella esibita dal Vixen. Valutando attentamente il cono d’ombra e di insolazione all’interno dell’obiettivo (il Sole si trova ad una manciata di gradi più avanti sull’eclittica) ho dedotto che tale effetto dipendesse soprattutto dalla minore lunghezza del paraluce dello Stein che permetteva una porzione di obiettivo colpita dalla radiazione solare più ampia.

Anche il differente trattamento antiriflesso a giocato a mio avviso a favore del Vixen con una marcata tonalità azzurra che aiuta a ridurre il riverbero nell’osservazione Venusiana.

Tra i due, e forse anche e soprattutto per le considerazioni sopra esposte, l’immagine offerta dal Vixen è parsa più pulita e contrastata, specialmente all’ingrandimento maggiore.

Ho atteso che il pomeriggio si arrampicasse lungo l'orologio e che il Sole venisse coperto dalle fronde verdi degli alberi vicini e ripetuto il test. Venendo a mancare l'illuminazione diretta degli obiettivi la situazione sì è normalizzata e la visione del pianeta si è resa praticamente identica in entrambi gli strumenti con forse una lieve supremazia dello Stein Optik questa volta che palesava minore visibilità della radiazione rossa e blu (comunque a livelli minimi anche nel Vixen). L'ingrandimento di 182x si è rivelato non il massimo sfruttabile. Con il filtro violetto chiaro W47 lo Stein Optik ha mostrato una immagine realmente "razor sharp" appena più contrastata rispetto al 80-M.

Alla luce della seconda osservazione, condotta anche con l'oculare Zoom, non ho avuto coraggio di preferire uno strumento all'altro e ho così optato per un pareggio.

Le foto sopra e sottostanti sono state ottenute con una camera Altair IMX-224 a colori durante il

pomeriggio del test al fuoco del Vixen 80M con interposta barlow 4x e, rispettivamente,

nessun filtro (prima immagine), filtro violetto wratten 47 (seconda immagine), filtro

IR-PASS da 685 nm (terza immagine).

Assolutamente riprorevole invece la mancanza di collaborazione della nostra stella. Il Sole non ha mostrato nemmeno un accenno della più misuscola macchiolina rendendo vano ogni tentativo di confronto nella sua visione...

CONCLUSIONI

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