TMB 203 F 9 - rifrattore acromatico

ANNO 2007

La prova è stata effettuata per testare le capacità dell’ottica sul profondo cielo e quindi eluderà tutte le considerazioni inerenti l’alta risoluzione. 

Per soddisfare la pura curiosità in questo campo di chi legge, salvo rimandare a un test specificatamente impostato a tale fine, si può dire che il telescopio in questione è un doppietto acromatico (vedremo più avanti di quale tipo) da 203mm aperto a f.9. Il focheggiatore è un moonlite morbidissimo da 2 pollici con meccanismo di prolunga interna (il diametro reale interno è di circa 3 pollici liberi. Il tubo ottico è dotato di paraluce estensibile con frizioni e l’interno del tubo è completato da una serie di diaframmi a lama di coltello molto ben fatti e proporzionati opacizzati e anneriti, come il resto delle superfici, in modo encomiabile tanto da non dare quasi mai riflessi parassiti (qualcuno si è notato con la luna al 5° giorno appena fuori campo, ma di entità limitatissima). 

Ho definito acromatico l’obbiettivo e non oltre anche se il residuo di cromatica è molto basso. Non sono stati (come del resto quasi mai avviene) indicati i vetri utilizzati, ma ho avuto la sensazione che qualche alchimia” progettuale azzeccata sia stata impiegata per questi obiettivi, molto diversi per resa da quanto offra oggi la produzione cinese che ha a listino doppietti di pari apertura e focale. 

Il test sulle aberrazioni geometriche e cromatiche ha dato esiti molto positivi e, per i fanatici del “colore”, posso dire che lo spettro secondario visibile è quasi paragonabile a quello di un rifrattore vixen da 10cm a f.10 o poco oltre (quindi molto contenuto soprattutto se si pensa che di centimetri qui ce ne sono ben 20). 

Le altre aberrazioni geometriche sono contenutissime (non ho trovato tracce di astigmatismo e la deformazione a bordo campo dei soggetti puntiformi si fa sentire solamente oltre 1,4 gradi: quindi valori estremamente lusinghieri e certamente aiutati dalla lunga focale). 

Ottica collimata con immagini intra focali ed extra focali molto simili (benché quella extrafocale sia lievemente meno nitida di quella intra). Centriche regolari e fini, disco di airy perfetto anche a 300x. 

 

Il test è avvenuto acirca 1800 metri in condizioni illuni e con mag. Max visibile allo zenith variabile tra la 6 e la 6,5 o poco oltre (media su tre notti molto simili per condizioni climatiche). Presenza di umidità bassa (anche se non completamente assente) moderata brezza di valle (che a tratti migliorava il problema umidità ma peggiorava il seeing). 

Altra nota importante: benché il test fosse finalizzato al deep sky (ove normalmente si tollera più turbolenza che in altre applicazioni), come detto nel post precedente gli ingrandimenti massimi utili non sono mai stati superiori a 130/140x. 

AMMASSI APERTI

Dopo tanti anni di osservazione, anche con strumenti più grandi, posso dire senza molti timori che un rifrattore come quello usato rappresenta il non plus ultra per l’osservazione degli ammassi stellari. Le stelle sono finissime e mostrano tutte o quasi variazioni di colore percepibili. Sono come “uno spolvero di farina sul cielo nero”. Il campo di 1,6 gradi e la puntiformità quasi completa rendono le immagini davvero mozzafiato. 

NGC 188 in Cefeo è interessantissimo (considerando soprattutto la diatriba sulla sua età), non brillante ma perfettamente percepibile e risolto. Ci vuole un po’ di pazienza ma la moltitudine di stelline emerge dal cielo chiaramente. Forse si contano una ottantina di stelle. 

NGC 1245 in Perseo è molto bello e dalla forma particolare con alcuni “buchi” interni. Colorate le stelle: immagine bellissima in una regione di via lattea molto ricca di stelle di campo 

NGC 869-864 in Perseo. Ovviamente fantastico, semplicemente indescrivibili le variazioni di colore e luminosità tra le stelle che lo compongono. 

NGC 663-654-M103 in Cassiopea. Tutti molto belli anche se poveri di stelle. Notevole la resa cromatica sulle stelle. 

M34 in Perseo. Premetto che è un ammasso che non mi piace ma amen. Comunque sia bellissimo 

M37 in Auriga: polvere di stelle finissime. Bellissimo 

M36 in Auriga: come sopra benché intrinsecamente meno bello perché più “povero” di astri 

M38 + NGC 1907: forse uno dei più spettacolari del cielo. Entrambi quasi completamente nello stesso campo sono fantastici. Il 1907 completamente risolto in una miriade! Di stelline deboli e finissime: spettacolo impensabile in strumenti a specchio di qualsiasi natura. 

M35 + NGC 2158 nei Gemelli: come sopra, direi che se la giocano in spettacolarità. 2158 è più difficile da risolvere di 1907 e infatti il core è rimasto parzialmente nebuloso (ma di poco…). Comunque uno spettacolo davvero mozzafiato, benché in 2158 fosse impossibile dare un nome al colore delle componenti per via della bassa luminosità. 

NGC 2331 e 2420 interessanti ma nulla più. Abbastanza bello il 2420, una ottantina di stelle disposte in modo asimmetrico, abbastanza compatto. 

M44 e M45 li accomuno: sono splendidi ma fin troppo grandi e così non sono riuscito a inquadrarli completamente. Stelle finissime, in M45 si intravede un certo alone intorno ad alcune componenti (la nebulosità bellissima in foto). Forse l’immagine è più appagante nel binocolo 20x100 che avevo di fianco per confronto e curiosità. 

M47 + M46 nel Cane maggiore: qui ho toccato l’apice. Credo di non avere MAI visto i due ammassi così bene e con tanta soddisfazione in vita mia. M47 è luminosissimo, stelle multicolore, poco compatto e quindi facilissimo in qualsiasi strumento. Appena fuori dal campo, spostandosi appena appena comincia però lo spettacolo di M46. Risolto perfettamente in una miriade di capocchie di spillo finissime (grazie a chi ha inventato i rifrattori) mostra come un anello di fumo nettissimo e perfettamente rotondo (anche luminoso tanto da essere visto a colpo d’occhio da mia madre che mi chiede se bisogna guardare con 1 o 2 occhi dentro l’oculare…). Aumentando l’ingrandimento si nota il “foro” centrale della nebulosa e la stellina interna che sembra essere più sul bordo che al centro ma amen. 

La visione è STUPEFACENTE. 

M93 nel Cane Maggiore. Bello in qualsiasi strumento. Stop. 

M2467 nel Cane Maggiore (poco più a sud di M93). Di questo oggetto (fantastico tra l’altro) non sento quasi mai parlare. E’ un ammasso aperto sovrapposto a una nebulosa diffusa. Il risultato (non molto luminoso a dire il vero ma ben visibile) è incredibilmente suggestivo. La nebulosa sembra “spalmare” la luce delle stelle confondendole un poco e rendendole appena “sfuocate”. E’ interessante, chi volesse cercalo non se ne pentirà! 

 

Mi fermo qui con gli ammassi stellari. 

Giudizio: assolutamente positivo, difficilmente si può chiedere di più a uno strumento nella visione di questi oggetti. Visione sicuramente più appagante che in specchi di diametro notevolmente superiore. 

NEBULOSE DIFFUSE

Altro campo in cui un rifrattore da 20 cm ben corretto a pochi rivali. Intendiamoci: un newton da 40 cm mostra di più. STOP. Però la QUALITA’ di quanto si vede non è la stessa. Nel confronto con il mio 12 pollici (ottiche molto belle) il rifrattore perde un po’ di luce ma l’immagine è SEMPRE MOLTO più piacevole. 

M42. Come può mancare? Qui racconto un aneddoto. Anni fa feci, con un amico che attualmente lavora all’osservatorio di Varese, un confronto tra due strumenti inconfrontabili, allora entrambi fortunatamente miei. Un takahashi 102 fluorite e un meraviglioso dobson di Reginato da 16 pollici. Oggetto del confronto: M42. OK.. lo iniziammo per ridere, avevamo entrambi gli strumenti sul campo e puntammo la grande nebulosa di Orione… Il divario di luce era ovviamente enorme e anche l’estensione della nebulosità, eppure… dopo 20 minuti di osservazione entrambi fummo concordi nel decretare che preferivamo l’immagine nel rifrattore. Sarà stata la turbolenza che spappolava le stelle del trapezio all’oculare del dobson.. comunque sia, pur meno estesa e luminosa, nel rifrattore vedevamo delle striature che erano “più belle” anche se più deboli che nel dobson. N.B.: la sera era eccezionalmente buia ed eravamo a 2500 metri di quota. 

Nella mia memoria, l’immagine di M42 più bella restava quella. Bene, oggi non è più così. La stessa qualità che mi affascinò quella sera l’ho ritrovata nel nuovo rifrattore solo che la quantità di luce ora è quattro volte maggiore e la nebulosa un semplice spettacolo. 5 stelle nel trapezio, nettissime. La 6 non l’ho vista causa un po’ di turbolenza. Striature disegnate nelle ali, solchi scuri e una nebulosità diffusa e variamente illuminata gigantesca. 

Premetto che io preferisco NON usare filtri perché (benché aiutino molto) alterano la percezione reale dei colori delle stelle e anche delle nebulose. 

Il colore delle zone più luminose tendeva al verdino e si spegneva poi nel grigio bianco ove la luminosità< era meno marcata. M43 ovviamente ben definita, così come l’”uncino” di nebulosa sotto alle ali. 

Salgo a nord e cerco la FIAMMA: nettissima e frastagliata. Ho notato quasi tutti i particolari cui siamo soliti nelle fotografie. Molto meno luminosi, ovviamente, ma completi. 

VDb 98 nel Cane Maggiore: anche questa non la guarda mai nessuno. E’ una micro-nebulosa intorno a una stella: si vede! Debole, piccola, ma innegabile e secca. 

NGC 2440 nella Poppa (ok, è una planetaria…): piccola ma MOLTO luminosa, tonda, nessun altro particolare. Visibilissima già a 45x anche se sembra una stella sfuocata 

M76 in Perseo(ok, altra planetaria….): incredibile. Si nota chiaramente anche a soli 45x la duplicità del corpo principale. Resta bellissima fino a 130x. Nessuna traccia certa della nebulosità più tenue (archi concentrici) superiore e inferiore 

Deludente invece la ESKIMO (sarà per via del seeing che non mi permette di andare oltre 100-120x con immagine ferma). 

 

Giudizio: largamente positivo, in attesa del cielo estivo per ulteriori conferme. Comunque sia, immagini superlative per un 20 cm. che posso dire rivaleggia in assoluta parità con un ottimo specchio da 30 cm. con il plus di una innegabile puntiformità stellare eccezionale.

GALASSIE

Ok, preparatevi. Ne ho viste 115 in due notti… 

Non entrerò nel merito una per una perché scriverei dodici pagine e già mi sto dilungando. In più sulle galassie c’è poco da dire: sono quasi sempre puffettini. Ok.. ci sono i puffettini rotondi e quelli fatti a fuso di luce, quelli senza condensazione centrale e quelli che ne hanno molta ed è visibile… ma a parte questo (se escludiamo 15 oggetti peculiari) non c’è molto altro. Comunque sia anche qui il giudizio è positivo, soprattutto perché mi è capitato di avere 3,4, o addirittura 5 galassie visibili nello stesso campo! Cinque puffetti.. ma VISIBILISSIMI a colpo d’occhio. Niente visione distolta, niente artifizi. Puntare, occhio all’oculare.. ecco! Una, due e tre! Fantastiche, carinissime. Tutto MOLTO facile. Vediamo alcune: 

 

Punto per cominciare M33 (in Ariete) e trovo una robetta, al primo colpo, che mi lascia perplesso e molto.. deluso! Tutto qui?!.. poi mi accorgo che sono fuori di 5 gradi e che sto guardando NGC 784… va beh.. vergogna!!! Comunque sia visibile, immediata, quasi senza particolari morfologici: è un pochino allungata e con un minimo di nucleo. 

Visibile anche la NCG 672 (descrizione come sopra) 

M33 grande delusione: una chiazza enorme che resta “muta” per i primi 30 secondi. Poi, lentamente, comincio a discernere la parte centrale più luminosa e chiaroscuri tra le anse dei bracci. No, non VEDO i bracci… vedo però che la nebulosità non è omogenea e capisco la morfologia generale. Forse un minimo rafforzo nella zona inferiore (ci sono regioni HII molto luminose nella realtà) Le vedo e non vedo.. 

M31 e le sue compagne sono invece bellissime. Su M31 si nota una banda scura di polvere molto debole. Le altre due stanno ai margini del campo inquadrato.. immagine bellissima, assolutamente. 

NGC 2903 nel Leone: visibilissima e lievemente frastagliata (si percepisce qualche variazione di luminosità nel disco intorno al nucleo che è visibilissimo). 

NGC 3041 nel leone: visibile al primo colpo d’occhio, nessun particolare ma c’è. Eccola lì! Seguo l’allineamento delle stelle del leone contrassegnate da 34-37-42-46, giungo alla 52 e qui mi trovo uno spettacolo: NGC 3377+3412: fantastiche, facilissime e subito, entrambe nello stesso campo. Facilissime da vedre, anche l’inclinazione e il core. 

Scendo 1 grado e trovo un altro gruppo fantastico: 3384 + M105 poi attaccate M95 e M96. Sono uno spettacolo (mi ripeto, lo so). Facilissime, come se qualcuno avesse usato un aerografo per disegnarle sul fondo cielo velluto scuro. Passano i minuti senza accorgersene. I dettagli sono pochi ma sono luminose e talmente facili da essere “banali”. 

M65 + M66 + NGC 3628 appaiono come nella fotografia di “profondo cielo”. Sì, ovvio, meno luminose ma identiche nella disposizione, forma, proporzione… Un gran bel vedere, tutte nello stesso campo dell’oculare a 45x! Si vedono le irregolarità di M66, la chiazza simmetrica e poco allungata di M65 e il fuso di luce stretto e lunghissimo di NGC 3628. 

Sospinto da un delirio di prestazioni cerco la 3681-3684-3691-3686 ma non so cosa trovo… intendo che forse vedo qualcosa ma non ne sono proprio certo… e mi “ridimensiono”.

Poi scivolo nella COMA di BERENICE e qui è la fine: non le cito neppure perché non so nemmeno io cosa ho visto. All’oculare vedo contemporaneamente 2, 3 o 4 galassie, deboli e luminose, Messier e Ngc.. tralascio il riconoscerle e bighellono per un’ora e mezza… 

Poi accade una cosa alla quale non ero preparato: mi ricordo della NGC 4565 e la cerco immaginando (viste le premesse) di vedere chissà cosa… e invece: DELUSIONE! La galassia è allungatissima e visibile ma non riesco a vedere la banda!! In effetti nell’aria c’è un po’ più di umidità e il vento sembra diminuito. Il cielo è LIEVEMENTE più bianco ma vedo ancora quasi mag. 6 a occhio. Forse basta pochissimo per rendere invisibile qualcosa che dovrebbe vedersi. Mi riprometto di ritentare l’indomani ma perderò occhio e cuore nell’Orsa maggiore… 

NGC 4695 (Canes Venatici) evidentissima! Due noduli facili ma nulla più. 

Stupefacente la NGC 4631: sembra M82, è praticamente uguale, un po’ meno luminosa ma piena di noduli (visione distolta ovviamente per i noduli). 

INSIGNIFICANTE invece le NGC 4656 e 4657 

M 94 è luminosissima ma senza particolari, ovvia M 106, e ovvia e imponente M63 che però, a parte una notevole condensazione centrale, non mostra nulla nella chioma di luce intorno al nucleo (a me la stellina sul lato disturba un poco a dire il vero, anche se molti dicono che è il suo bello). 

GRANDE DELUSIONE invece è M51 e compagna: non so perché ma io non riesco mai a vederla con soddisfazione. Ovvi i due nuclei e ovvi anche (dopo un po’ di osservazione) i rinforzi dei bracci nel chiarore dell’alone (anche se non riesco a indovinarne il senso di rotazione). Non vedo il ponte, forse è ovvio con soli 20 cm… 

Nell’Orsa Maggiore passo quasi una notte invece. 

A parte M81 e M82 (che è uno spettacolo assoluto: sembra una foto!) e le loro compagne (tutte visibilissime e MOLTO MOLTO facili: si vedono al primo colpo anche bighellonando all’oculare e spostando il telescopio lentamente nel campo – NGC 3077, 2976, 2787 – le altre galassie all’interno del QUADRATO dell’Orsa Megrez-Phad-Merak-Dubhe sono a dir poco BANALI!!! 

Tralasciamo M 109 che è un faro e parliamo del duo spettacolare M 108 + M 97 (la planetaria OWL) che sono visibili ABBONDANTEMENTE nell’oculare da 40mm wide INSIEME. La OWL mostra (deboli) i due chiaroscuri interni (o meglio, uno è certo, l’altro più o meno me lo invento…) 

Sono le altre galassie ad essere uno SPETTACOLO per il cuore. Se ne vedono da 2 a 3 sempre nello stesso campo: 3982 + 3972 + 3998 sono insieme FACILISSIME. 3729 + 3718 sono insieme e sono FACILISSIME. 3738 + 3756 IDEM (però non vedo la loro compagna 3733 poiché è prospetticamente dietro a una stellina di 7° mag.). La 3780 è sola (non ha vicine) ma è anch’essa BANALE, splendidamente visibili (benché, come le altre qui citate senza particolari se non il fatto di essere più o meno ellittiche e più o meno concentrate nel nucleo) le rimanenti: 3863 + 3863 A – 3669 + 3690, 3619 + 3613, 3610 + 3642 (le ho raggruppate per come le ho viste insieme: a due a due). 

Ultima visita anche per la 4125 al confine con il Drago (luminosa ma senza particolari) e per la 2841, visibile ma senza particolari. 

 

Giudizio: positivo, molto davvero. Con qualche distinguo per oggetti che dovrebbero essere notevoli e che, invece, mi hanno un po’ deluso. Per le altre galassie citate (e anche per quelle omesse, mi perdonino) invece non posso che essere entusiata.

CONCLUSIONI

Lo strumento, che viene usato principalmente per osservazioni del cielo profondo, ha dato prova di valere ciò che costa e si è dimostrato all’altezza di offrire grandi soddisfazioni sul deep sky anche se “limitato” da una apertura non da dobson classico.

Ha senso acquistare un acromatico da 200mm. aperto a f9? Dipende...

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