ANTARES VENERE 102/1000

Un grande telescopio dalle prestazioni elevatissime nelle osservazione di tutti gli oggetti astronomici. Un eccezionale rapporto fra apertura, trasportabilità e prezzo. Tutto ciò è rappresentato dal rifrattore Venere, con un obiettivo di 102 mm. e la focale di 1000 mm. Venere offre un netto miglioramento di visione dei dettagli planetari e degli oggetti di cielo profondo. Il parco accessori è tutto di tipo professionale Ø 31,8 mm. Dotato di cavalletto in alluminio e di montatura equatoriale di tipo professionale.

 

Venere: Montatura equatoriale di tipo professionale con alloggiamento per mirino polare (optional). Focale 1000 mm. Obiettivo Ø 102 mm. Focheggiatore per oculari e accessori Ø 31,8 mm. Potere risolvente: 1,2". Potenza raccoglitrice di luce: 212. Ingrandimenti: 40x 80x 160x. Oculari Ø 31,8 mm. - KE. 12,5 mm. - KE. 25 mm.

 

Accessori di corredo: prisma diagonale, mirino 6x30 mm., filtro solare e lunare, treppiede alluminio a 2 sezioni. Istruzioni in italiano. Possibilità di applicare: macchina fotografica, telecamera "Antares Tecna", motore orario a.r.  e motore dec , raddrizzatore d'immagine .

IMPRESSIONI D'USO

Quella riportata in giallo era la descrizione e presentazione a corredo della foto del telescopio ANTARES VENERE, a metà degli anni '90 circa.

Il VENERE era un rifrattore fraunhofer da 102 mm. con focale pari a 1 metro.

Si presentava come alternativa economica al famoso Vixen 102M. Intubazione spartana di colore nero in lamiera di alluminio leggera, fogheggiatore a pignone e cremagliera a imitazione di quello giapponese, paraluce in plastica nera e per montatura un clone della vecchia Super Polaris, sempre di casa Vixen.

Al lancio il costo dello strumento era di circa 1.000.000 di lire, poi lievitato a 1.719.000.

La dotazione era completa e molti lo acquistarono sperando di fare "un colpaccio".

In realtà lo strumento era piuttosto deludente: la maggior parte degli esemplari aveva il doppietto scollimato e la cella in plastica (fissa) non aiutava a migliorare la cosa rendendo di fatto impossibile operare sull'ottica.

Io caddi nell'errore di acquistarne uno come regalo da destinare alla morosa del tempo che aveva manifestato molto interesse all'astronomia visuale. Incappai in un esemplare di media riuscita (nemmeno terribile considerando cosa circolava). Le prestazioni erano discrete fino a circa 100 ingrandimenti ma oltre questo limite cominciavano a manifestarsi una serie di problematiche: un lieve astigmatismo, una certa cromatica residua (maggiore che nel Vixen 102M) e un rilevabile errore di collimazione (che comunque permetteva di spingersi senza eccessivo degrado fino ai 130/140x circa).

La montatura era meno stabile dell'omologa Super Polaris denunciando qualche torsione di troppo e alcuni giochi negli assi, più che altro dovuti ad accoppiamenti laschi e materiale intrinsecamente meno rigido.

Lo tenemmo un anno, poi lo vendemmo a poco prezzo. Nel giro di poco tempo (forse 1 o 2 al massimo) le quotazioni del Venere scesero al minimo proponibile: il costo in peso del vetro e dell'alluminio.

CONCLUSIONI

Strumento da evitare, indubbiamente. Se però qualcuno volesse acquistarne un esemplare dovrebbe quantomeno provarlo ben bene e sapere che il suo valore è proprio basso. Da non spendere più di qualche decina di euro per il tubo ottico che può essere uno strumento "prova" per iniziare, magari diaframmato a 80 mm. con un conseguente aumento del rapporto focale a f 12,5.

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