BARLOW 2x: CELESTRON ULTIMA vs. ORION SP

Anno 2017

Articolo di MAURIZIO R.

PREFAZIONE

a cura di Paolo Casarini

Propongo l’articolo inviatomi da Maurizio R. per intero, senza modifiche o correzioni. Gli scritti di Maurizio sono sempre un po’ “naif” ed entusiasti, portatori di sana passione per l’astronomia legata anche alle piccole cose, e quindi preferisco non modificarli.

BARLOW 2x A CONFRONTO E CENNI VARI

Inizio con un breve riassunto per descrivere le due aziende, la Celestron ditta Californiana è stata fondata da Tom Johnson alla fine degli anni 50 con il nome di Valor Elettronica che produceva componenti elettronici appunto per il mercato aereo-spaziale. Tom era un eccellente costruttore e per i figli sviluppò un telescopio riflettore da 150mm compatto e con inseguimento elettronico, il destino volle che questo lavoro fatto per Hobby e per i figli si trasformasse negli anni 1970 con l'aiuto di Alan Hale, prima in Celestron Pacific e successivamente in quello che oggi conosciamo come Celestron ed attualmente di proprietà della Synta Technology Corporation.

La Orion inizialmente è stata fondata nel 1975 da Tim Gieseler in California, era una società anch'essa impegnata nella produzione di accessori elettronici, il più famoso si chiama Accutrack che era anche il marchio che aveva la Orion inizialmente, successivamente cambiarono marketing e incominciarono a proporre  telescopi amatoriali nel 1980, non li produceva in proprio ma divenne distributrice con il proprio Brand , accessori e telescopi di ottima qualità, commercializzava anche i prodotti TeleVue. Poi ultimamente la Orion incominciò a progettare i propri prodotti per l'astronomia, lasciando da parte molti dei precedenti fornitori che sono divenuti concorrenti commerciali.

Entrambe le ditte anche se in tempi differenti hanno avuto in vendita prodotti simili commissionati a ditte Giapponesi con determinati standard di qualità richiesti, e queste due Barlow ne sono una testimonianza, dato che sembrano lo stesso prodotto con il Brand (marchio) differente. Così simili che molti Astrofili sono convinti che sono uguali, e cioè lo stesso prodotto sul quale cambia solo il nome..... 

Un po di ricordi

Quando uscì l'opuscolo Celestron per gli oculari + Barlow serie Utima made in Japan, me ne innamorai immediatamente, e ogni giorno entravo ed uscivo dal negozio di foto ottica della mia città dove il gentile commesso, "anche lui grande appassionato di astronomia", mi faceva provare al volo questi stupendi oculari. Tra tutti alla fine acquistai solo la Barlow Apocromatica Ultima 2x SV sigla che non si capisce bene cosa intenda, alcuni pensano  "Short Version" altri  "Super Vision" non è chiaro il significato, comunque quando la comprai, mi ricordo  mi fu spiegato che un elemento di questa Barlow è una lente speciale a bassa dispersione, questo mi convinse ancor di più di aver fatto un ottimo acquisto, e infatti la uso da 20 anni con molta soddisfazione.  Solitamente ci utilizzo sopra, proprio per questo motivo, la prima versione dei Vixen Lantanio LV dalla focale del 4mm fino al 7mm che con questa Barlow Ultima, in Hires, hanno sempre avuto una marcia in più rispetto ad altri oculari. Così anche per la prova di confronto tra le due Barlow Orion/Celestron ho deciso di utilizzare un Vixen Lantanio LV Zoom 8-24mm. 

A parte il tappo superiore esternamente sembrano veramente uguali

La Orion quando la levai dalla sua confezione mi parve proprio uguale alla Celestron, ma appena levai i tappi mi resi conto che l'antiriflesso non era il medesimo. Nella Orion è un FMC Fully Multi Coated di un bel color verde che inclinandolo non offre altre tonalità di colore, se non un leggerissima gradazione ancora di verde, sembrerebbe un antiriflesso con una banda piuttosto stretta, pare un antiriflesso di ultima generazione molto simile a quelli FMC di tipo Cinese, questo mi ha fatto capire che le due Barlow non sono uguali. La Celestron Ultima ha un Antiriflesso sul purpureo, che inclinandolo ha tonalità di verde in determinate posizioni e un accenno pronunciato al blu/violaceo, un antiriflesso con una banda nettamente più larga. 

Ora devo precisare che il mio modello di Barlow Celestron ha 20 anni. L'anno scorso ho consigliato ad un amico di acquistare anche lui una Barlow Celestron Ultima, un poco prima dell'acquisto mi fece vedere le foto. Effettivamente in quel modello l'antiriflesso era verde anche se più scuro di quello della Orion, essendoci un trattamento simile a differenza della mia Barlow Celestron Ultima 2x SV,  possono non saltare subito all'occhio le differenze tra le due Barlow come in questa  comparazione.  

L'antiriflesso Orion (sopra)

L'antiriflesso Celestron (a destra)

Altra cosa che salta subito all'occhio ma anche al tatto è il differente acciaio utilizzato nel barilotto in metallo, si vede subito che hanno lavorazioni differenti, quello Celestron è un Acciaio leggermente Satinato e più grezzo, quello Orion è molto liscio e cromato, pare una lega di Acciaio/Nikel. L'anello che serra i tripletti a questi barilotti sono differenti, quella Celestron si innesta leggermente all'interno del barilotto non facendo fuoriuscire parte del suo bordo, in quello Orion invece l'anello fuoriesce leggermente oltre ad essere un poco più cicciotello di quello Celestron, resta il fatto che entrambi hanno un'apertura libera che nel Celestron è di 26mm, per l'Orion a causa dello spessore appena più grande dell'anello saranno 25,8mm, vabè non cambia niente alla fine, al massimo  una leggerissima eventuale vignettatura maggiore con determinati oculari, ma non lo vedo un problema meccanico di progetto così grave, cioè va benissimo uguale. Inserendolo nel diagonale l'Orion infatti entra perfettamente appoggiandosi al bordo del diagonale con sicurezza e non tocca ne lo specchio ne il prisma, le misure sono OK. Come la Celestron anche la Orion ha la zigrinatura stampata in gomma semidura per migliorarne il grip. Il barilotto in acciaio non ha la scanalatura anti-caduta quindi quando si inserisce nel diagonale bisogna serrarlo in maniera adeguata. La vite di serraggio degli oculari nella parte superiore delle Barlow non ha il sistema di serraggio ad anello centrante, ma la semplice vite che con la sua pressione blocca l'oculare, la vite è la medesima per entrambi i modelli. Come si può notare per entrambe le Barlow non è possibile avvitarci un filtro da 31,8 anteriormente, se ce lo volete usare va avvitato all'oculare e poi inserito con l'oculare all'interno delle Barlow. Gli oculari entrano lentamente in entrambi i modelli lasciando fuoriuscire l'aria dal loro interno con moderazione. Ho notato anche che l'anello interno alla Barlow che blocca eventualmente l'oculare nella sua corsa, nel Celestron è leggermente più grande che nell’Orion.

Gli anelli di serraggio dei tripletti

Il fatto che l'anello di serraggio che fuoriesce esternamente dal barilotto cromato (visibile nella foto di confronto tra le due Barlow) denota uno spessore leggermente più ampio del tripletto cementato utilizzato dalla Barlow Orion rispetto alla Celestron, perché osservando l'appoggio interno delle lenti in entrambe le Barlow il posizionamento è il medesimo alla stessa altezza e nello stesso punto, appena prima della parete interna filettata e annerita che serve ad evitare eventuali abbagliamenti laterali o immagini fantasma da luci parassite. Con una piccola torcia a Led, che mi è servita anche a fare un esperimento, oltre che a poter ispezionare meglio l'interno delle due Barlow, lho posizionata dalla parte da dove si inseriscono gli oculari e ho notato una cosa. L'esperimento premetto che non ha nessuna rilevanza scientifica ma visto che l'ho notato condivido anche questo dettaglio che forse non è poi così banale, inoltre ammetto che l'esperimento è stato interessante e mi ha fatto capire l'importanza dei trattamenti sulle lenti.

A sinistra l'Orion a destra il Celestron

Come visibile dalle foto ci ho sparaflashiato i Led della torcia a pile all'interno, e pare che l'antiriflesso del Celestron Ultima contenga meglio la luce rispetto a quello dell'Orion che appare nettamente più chiaro e illuminato mostrando leggermente la parete del barilotto interno, però facendo la stessa cosa allontanando leggermente i Led dall'alto,  osservando dalla parte opposta verso l'interno le superfici interne, si nota che la Orion invece contiene meglio i riflessi interni rispetto alla Celestron., questo non so se può essere utile come informazione però me ne sono accorto e ho condiviso anche questa impressione. La filettatura opacizzata interna ai barilotti posta sopra i tripletti, è un elemento che trovo essere un tocco di classe meccanica che aggiunge valore a queste Barlow.

Internamente l'Orion opacizza la luce leggermente meglio

Continuando con l'ispezione interna ho osservato meglio i tripletti. Il tripletto Celestron è formato (partendo dall'interno della Barlow verso l'esterno) da una lente molto fine di difficile individuazione da quanto è fine infatti sembra un doppietto ma in realtà sono 3 elementi, il primo sembra  abbia 1/5 di spessore rispetto a quello centrale, infatti l'elemento centrale risulta molto spesso in confronto agli altri 2, quello finale è anch'esso molto fine quasi come quello iniziale, e corrisponde a circa 1/4  di quello centrale.

Per l'Orion non è stato facile stabilirlo dato che il tripletto alla luce normale del giorno sembra un pezzo unico, ho dovuto usare la torcia a Led per illuminare in diagonale la lente dall'esterno verso l'interno, ed è apparso che il  primo elemento è poco più spesso di 1/3 di quello centrale  mentre l'ultimo elemento del tripletto Orion è molto fine, circa 1/4 di quello centrale. 

Le lenti non hanno il bordo annerito con vernici speciali, cosa che oltremodo non ritengo necessaria per queste Barlow visto che offrono un elevatissimo contrasto e quando le uso non ho notato luce diffusa anche utilizzando un corto rifrattore da 80/400 a F5 sul quale utilizzavo spesso e volentieri la Celestron Ultima 2x. L'Orion non l'ho potuto provarlo su quello strumento, ma mi ha dato la netta impressione che anche questa Barlow non abbia bisogno di un annerimento laterale delle lenti.

I due Tripletti Apocromatici, le lenti sono molto ben fatte e prive di difetti

LA PROVA VISIVA

Non mancava altro che inserirli nel telescopio e fare altre 2 o tre prove, così ho preso il mio fido 60/700 Celestron del ’97 e ho levato il diagonale, ho inserito prima la Celestron Ultima con il Vixen LV Zoom utilizzando poteri di ingrandimento da 58x a 175x senza dover cambiare oculare, gli Zoom sotto questo punto di vista sono eccellenti. Ho puntato un antenna posta su una montagna a circa 20km di distanza. Il seeing è molto buono con pochissima turbolenza d'aria, anche la trasparenza è ottima. Il bersaglio l'ho trovato ideale per poter percepire le tenui differenze, non solo nel microdettaglio, ma anche nella saturazione del colore che mi avrebbe offerto il rosso acceso ben visibile sull'antenna centrale, ciò mi permette di capire come le due Barlow si comportano anche nelle tenue differenze visuali che ci potrebbero essere come percezione della tonalità che restituiscono. Inserisco inizialmente la Celestron Ultima 2x SV, metto a fuoco a 175x e l'immagine è perfetta, anche grazie al bel doppietto acromatico di produzione Towa ottimizzato del mio fido 60ino che gli ho sostituito da poco. L'immagine è molto meglio di quella offerta dalla foto in afocale che ho fatto, visibile a fondo articolo. Sostituisco il Celestron con la Barlow Orion Shorty-Plus 2x e inserisco il solito oculare Vixen Zoom, l'immagine a 175x è altrettanto perfetta, riesco a vedere gli stessi minimi particolari tra i tralicci dell'antenna, anche la vegetazione circostante si vede molto bene. Comunque so che una prima occhiata inganna e continuo a sostituire le due Barlow, infatti le differenze incominciano a venir fuori anche nella visione telescopica.

Messa a fuoco Celestron (sopra) e Orion (sotto)

Mi accorgo che ogni volta che sostituisco le Barlow sia all'ingrandimento più basso che a quello più alto, tra le due vi è una leggerissima differenza di messa a fuoco, per evidenziarla meglio ho utilizzato un cm. flessibile e ho misurato l'estrazione del focheggiatore cercando la perfetta, 

Messa a fuoco Orion

messa a fuoco dell'antenna, il risultato è che la Orion ha 6,1cm di estrazione del focheggiatore per la perfetta messa a fuoco, cioè 1mm in più esterno rispetto alla Barlow Celestron che raggiunge il fuoco perfetto a 6cm esatti. 

Il bersaglio per il test, foto in afocale effettuata con una vecchia fotocamera di tipo compatto

Altre differenze importanti, dopo svariati minuti di confronti leva e metti, ho notato una leggera luminosità in più a favore della Barlow Orion, nonostante il tripletto della lente di questo sia leggermente più spesso di quello Celestron. A favore della Barlow Celestron invece vi è un leggero contrasto in più accentuato rispetto alla Orion. La tonalità è invariata in entrambi i modelli e i colori sono ben bilanciati.  

Le differenze che descrivo comunque le ho trovate dopo circa 10 minuti di osservazione, non sono saltate all'occhio subito, tra i due modelli la differenza è molto tenue.. ma c'è,  una volta  notata diviene evidente immediatamente. Resta il fatto che entrambi sono incredibilmente performanti e privi di aberrazioni cromatiche, questo lo posso affermare sopratutto per il Celestron che lo utilizzavo con uno splendido Newton di produzione TAL. Nel confronto l'Orion puntando le antenne sui tetti in questa prova non ha evidenziato differenze dal modello Celestron, sopratutto sono anche privi da quelle aberrazioni provenienti da soggetti luminosi estesi. 

Come ulteriore confronto ho anche pesato le due Barlow su una bilancia elettronica di precisione, e come immaginavo la Orion pesa 118g contro i 116g della Celestron.

ULTIME CONSIDERAZIONI

L'uso della Celestron oramai lo conosco come le mie tasche, un eccellente Barlow sotto ogni aspetto, io mi ci sono trovato molto bene da subito utilizzandola su molti tipi di telescopi diversi, la Orion invece l'ho provata una volta sola sulla Luna accoppiata al mio fido 60ino, Una sola volta perché era un regalo, l'ho provata per sicurezza, questa Barlow mi ha fatto un eccellente impressione, va molto bene ed è molto performante, mi ha permesso di salire forte con gli ingrandimenti mantenendo un eccellente contrasto e una ottima luminosità che a quanto pare in questa prova si è rivelata anche un poco migliore del modello Celestron, risultato ottenuto indubbiamente con l'uso dei nuovi antiriflessi di ultima generazione. Questa Barlow Orion che ho usato in questa recensione per il confronto, invece mi è stata prestata appositamente da un astrofilo di vecchia data come me, indubbiamente più competente di me e con l'occhio clinico.

Per curiosità prima di restituire la Orion Shorty-Plus 2x gli ho mostrato la Celestron Ultima 2x SV e gli ho chiesto cosa ne pensasse.. le ha maneggiate entrambe e le ha osservate molto attentamente, la risposta è stata "la Celestron mi sembra meglio rifinita". 

Ringrazio come sempre l'amico Paolo che mi ha dato spazio nel suo bellissimo sito per poter condividere con tutti gli amici Astrofili anche questa esperienza.

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