SHOWA

Affinché si comprenda da dove viene la Showa è doveroso ricordare che nasce da Takahashi, con alcuni tecnici e progettisti che scelgono "la loro strada" e che propongono, all'inizio degli anni '90, un rifrattore "magico", cugino del celeberrimo FC-100N (la versione steinheil in fluorite minerale con rapporto a f10 del tanto rimpianto Takahashi FC-100). Così come il suo alter-ego, lo Showa 100-SD lavora con focale di 1000 mm. Bisogna ringraziare l'amico P.G. d'oltre oceano per il solo test (a mia conoscenza) esistente sullo strumento, purtroppo molto scarno e che provvederò a implementare al più presto, nella sezione TEST STRUMENTALI, presentando il citato Takahashi FC-100N. 

Vengo sovente additato di essere un "refractor-boy", che ritengo essere un titolo non prestigioso come "Bentley-boy", ma è solo una questione di portafogli. In ultima analisi ritengo di possedere una grande passione per gli strumenti a specchio, principalmente in configurazione cassegrain classica. Però, obiettivamente, come non essere affascinati da un apocromatico alla fluorite di tale fattura? A prezzi non insulsi come gli FCT di casa Takahashi (cui resta il mio massimo rispetto).

Anche perché sembrano essere capaci di produrre anche specchi di notevole fattura, quantomeno estetica. E, sinceramente, senza "tirarsela" come alcuni produttori nostrani...

l'FRT-150, che è il cugino del Takahashi TOA-150 (sia per diametro: 150mm che per schema ottico: tripletto) è il "piccolo" di casa SHOWA. Più votato all'osservazione visuale rispetto al TOA (è un tripletto alla fluorite aperto a f8), potrebbe essere una grande alternativa ai banali TMB che invadono il mercato occidentale in questi anni, con in più un certo fascino esotico che non guasta. Sfortunatamente la maison giapponese non sembra avere a cuore noi astrofili italiani. Ho scritto più volte per specifiche e prezzi (oltre ad assicurare l'intenzione di acquistarne uno) senza mai ottenere risposta. Ritenterò prima o poi, chissà mai... 

La 25-E, la loro montatura "piccola" per osservatori di modeste dimensioni. Una bella montatura equatoriale computerizzata con portata di circa 200 chilogrammi (e normalmente i dati esposti in questo caso dai produttori giapponesi sono reali) che farebbe la felicità di molti, con un minimo di propensione alla spesa ovviamente. 

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