SISTEMI MULTIPLI IN AFOCALE

Anno 2013

L'idea è la logica conseguenza dell'applicazione del metodo afocale nelle riprese lunari. Esistono molti sistemi multipli con componenti luminose e separazioni alla portata del sistema telescopio/macchina digitale (anche quando il telescopio è di diametro modesto), e così ho voluto provare a riprenderne qualcuno.

Per facilità ho scelto come ottica di ripresa quella di un rifrattore da 10 cm., nel caso forse il migliore 4 pollici esistente, o quantomeno quello che mi piace di più, un Takahashi FC-100 N (la versione in fluorite minerale aperta a f10 e schema Steinheil).

L'uso di un rifrattore di altissima qualità rende le riprese più semplici grazie alla sua capacità di focalizzazione e la totale assenza di aberrazione cromatica.

Purtroppo questa, a riprese effettuate, si palesa comunque in modo prepotente a causa della qualità non certo eccelsa degli obiettivi che equipaggiano le fotocamere digitali compatte. Inoltre, la non perfetta assialità con il fascio ottico uscente dall'oculare introduce ulteriore dominante cromatica parassiale.

Questo problema può essere parzialmente risolto utilizzando un sistema meccanico di sostegno della fotocamera che però, nelle riprese presentate, è stato volutamente accantonato accostando manualmente la camera all’oculare.

Nonostante questa limitazione, che di fatto limita non poco i risultati raggiungibili, gli esiti sono interessanti e, nel rispetto della semplicità, non incrementati da programmi di fotoritocco, se non per ottenere le versioni in "bianco e nero".

Poiché le camere compatte digitali hanno solitamente (almeno quelle economiche che utilizzo io) programmi di gestione preimpostati e possibilità di intervento manuale ridotte alla sola scelta della sensibilità ISO di risposta, non è possibile scegliere tempi di esposizione né impostare manualmente la messa a fuoco.

In questo modo le immagini vengono necessariamente sovraesposte e mosse (l'esposimetro impone automaticamente tempi di ripresa prossimi a 1 secondo), vanificando ogni velleità di ripresa.

Nel litigare inutilmente con la piccola digitale ho però trovato una sorta di "uovo di Colombo", un espediente furbo per obbligare la macchina a esposizioni molto più brevi.

Impostando la modalità "flash", che utilizza per ogni scatto il flash di illuminazione, si ottiene una esposizione media di 1/60 di secondo e, ovviamente, il consueto "lampo bianco" di illuminazione. Poiché l'obiettivo della camera è completamente inserito nel gommino dell'oculare, il flash non incide sulla fotografia e non costituisce problema.

Con questo espediente si riesce a ridurre l'effetto di mosso e con un po' di perizia a ottenere immagini dignitose.

ALGIEBA

ALGIEBA, nel Leone, foto senza elaborazione nelle sue versioni a colori (sopra) e bianco e nero (sotto). Takahashi FC-100N - Canon Ixus 125sh sorretta a mano sull'oculare.

MIZAR A-B e ALCOR

Il sistema sestuplo (solo 3 componenti visibili otticamente) di MIZAR A-B e ALCOR, nell'Orsa Maggiore. Dati di ripresa come foto precedenti

CASTORE

CASTORE, nella testa dei Gemelli. Versione a colori (sopra) e bianco e nero (sotto). Dati di ripresa come fotografie precedenti

CONFRONTO SU CASTORE TRA UN CASSEGRAIN 150/3000 E UN RIFRATTORE APOCROMATICO 100/1000

Se una piccola apertura rende bene, una apertura maggiore dovrebbe rendere meglio. Per provare la validità di questo detto (che negli Stati Uniti ha la sua declinazione motoristica nel motto “if a big engine is good a bigger one is better!”) ho ripreso CASTORE con un Cassegrain puro da 15 cm. e focale di 3 metri (per un rapporto di F.20). Ostruzione limitata, ottiche di buon livello, immagini nette e contrastate ma con anelli di diffrazione visibili superiori sia per numero che per luminosità a quelli dati dal rifrattore.

Dopo svariate prove effettuate su CASTORE mi sono reso definitivamente conto che le pose ottenute con il cassegrain non raggiungono la nitidezza e qualità di quelle date dal sistema a rifrazione.

Le due immagini sono state volutamente trasformate in "bianco e nero" per mostrare la massima differenza di dettaglio limitando l'aberrazione cromatica introdotta dall'obiettivo della fotocamera.

CASTORE, ripresa in alto con il cassegrain 150/3000 e in basso con il rifrattore 100/1000, mostra tre principali caratteristiche: una variazione di luminosità dovuta al diverso oculare e ingrandimento utilizzato (e conseguentemente una diversa separazione apparente), una netta disuguaglianza nella dimensione del disco di airy e nella luminosità degl anelli di diffrazione, una prepotente diversità di pulizia dell'immagine.

Personalmente mi trovo a preferire l'immagine offerta dal rifrattore rispetto a quella del più grande (e comunque specializzato in hi-res) cassegrain.

CON UN MAK-NEWTON A BASSA OSTRUZIONE?

Quello ritratto sopra è il sistema in assoluto più famoso: quello della Stella Polare. E' ripreso utilizzando, questa volta, un maksutov-newton MN-78 della Intes accoppiato ad un oculare Takahashi LE da 5mm. e alla solita Canon Ixus 125-SH operante con zoom a 5x. L'immagine non è buona come quelle offerte dal rifrattore il che mi fa definitivamente pensare che si debba, almeno per questo tipo di riprese in afocale, orientarsi su ottiche a rifrazione di alta qualità.

Castore attraverso un MN-78 INTES su Camera Ixus 125-Sh con metodo focale e supporto a mano

CASTORE attraverso il maksutov-newton INTES MN-78. Il sistema è ripreso con un video dalla camera digitale tascabile Canon Sh-125, con metodo AFOCALE e supporto manuale...

SMARTPHONE ADDENDUM

Nell’anno 2015, a cominciare dall’agosto, sono stati pubblicati su questo sito una serie di articoli sulla fotografia afocale perpetrata attraverso l’uso di SMARTPHONE. Li si possono trovare alla sezione dedicata con richiamo diretto dalla home page FOTOGRAFIA CON IL CELLULARE o al link diretto:

 

http://www.dark-star.it/fotografia-con-il-cellulare/

 

Consiglio a tutti gli interessati in materia di leggerli essendo, de facto, il primo vero esaustivo compendio alla fotografia astronomica planetari con smartphone esistente.

Ci potete contattare a:

diglit@tiscali.it

oppure usare il modulo online.

n° di accessi al sito dal 10/4/2013

 

 

 

 

 

 

 

 

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